DOSS CASTEL

un villaggio sorto nel periodo Retico

  • tempo

    1,5 ore
  • Difficoltà

    facile
  • Dislivello

    150 m
  • partenza

    Capannina
  • Attrezzatura

    Scarponcini
  • Passeggino

    Si, a 3 ruote
  • more info

itinerario

Partendo dalla località Capannina, il percorso per circa metà si snoda lungo il ciglio dell’Altopiano di Fai della Paganella, offrendo viste panoramiche meravigliose sulla valle dell’Adige e sulle catene montuose del Trentino. Lungo il sentiero potete imbattervi in alcuni punti d’interesse, conoscere l’alfabeto retico fino a visitare il villaggio archeologico di Dos Castèl, unico nel suo genere. Il ritorno verso Fai, segue diverse stradine in mezzo alle campagne.
Colore cartina: arancione
Il Doss Castel è uno sperone roccioso che si eleva in posizione strategica a controllo della Valle dell'Adige, nel mezzo del margine orientale dell'Altopiano di Fai della Paganella; il sito archeologico è facilmente raggiungibile a piedi, in circa 20 minuti dalla piazza centrale del paese. La scoperta dell'esistenza di un'insediamento sul dosso risale al 1979; in seguito a tale segnalazione l'Ufficio Beni Archeologici della Provincia Autonoma di Trento ha promosso una serie di ricerche tuttora in corso. Il reperto più antico fino ad ora messo in luce consiste in una piccola ascia in pietra risalente al tardo Neolitico, mentre le prime tracce di stanziamento appartengono all'Età del Bronzo; comunque, la maggior parte dei materiali e delle strutture murarie portate alla luce si riferiscono ad un villaggio sorto nel periodo Retico. Di tale abitato sono visibili le fondazioni di alcune casette unifamiliari con perimetrazione quadrangolare costituita da muretti a secco o pareti rocciose.
Subito ci troveremo immersi in un contesto naturale unico: si entra in un fitto bosco, dove un bel fresco ci avvolge e ci da sollievo dalla calura estiva; subito incontriamo cartelli esplicativi che raccontano di storie e leggende locali e che ci fanno subito calare in un’epoca per noi remota: quella dei Reti, l’antica popolazione che abitava queste montagne, contemporanea dei Romani.
Di origine etrusca, i Reti si stanziarono in questi luoghi facendone la loro casa, mentre i fondovalle ormai erano stati colonizzati dai più civilizzati romani; gli storici Plinio il Vecchio e Tito Livionarrano spesso della loro crudeltà e dei loro metodi “poco ortodossi”, ma secondo recenti studi, pare che abbiano “calcato la mano” per meglio sostenere i progetti di conquista della Repubblica (prima) e dell’Impero (poi) e renderli invisi ai compatrioti e degni d’essere estirpati; qui sul Doss Castel vi era uno degli insediamenti maggiori, al pari di quello di Sanzeno, nella vicina Val di Non.
Pian piano, camminando lentamente coi nostri bimbi, arriviamo in una radura ove troviamo un bel pannello con le lettere dell’antico alfabeto utilizzato dai Reti (che subito ci fa capire la complessità delle traduzioni delle poche iscrizioni trovate); poco oltre, si può non raggiungere l’antico villaggio retico, che consta di ben 4 fondamenta di case ben visibili.

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Il Doss Castel

villaggio retico V-IV sec a.C.

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