Cos'è il miele
Il miele è un alimento prodotto dalle api, partendo dal nettare dei fiori o dalle secrezioni di parti vive di piante, che raccolgono, trasformano, combinano con sostanze proprie e depongono nei loro favi come provvista per l'inverno.
La produzione del miele comincia nel gozzo dell'ape bottinatrice, durante il suo volo di ritorno verso l'alveare. Nel gozzo l'invertasi, un enzima che ha la proprietà di scindere il saccarosio in glucosio e fruttosio, si aggiunge al nettare, producendo una reazione chimica, l'idrolisi, che dà, appunto, glucosio e fruttosio.
Giunta nell'alveare, l'ape rigurgita il nettare, ricco d'acqua, che deve poi essere disidratato per assicurarne la conservazione. A questo scopo, le bottinatrici lo depongono in strati sottili sulla parete delle celle. Le operaie ventilatrici mantengono nell'alveare una corrente d'aria che provoca l'evaporazione dell'acqua. Quando questa è ridotta ad una percentuale dal 17 al 22%, il miele è maturo. Viene quindi immagazzinato in altre cellette, che una volta piene saranno sigillate (opercolate).
Il miele appena estratto, possiede un'elevata gamma di fragranze ma tali peculiarità tendono a modificarsi nel tempo con l'insorgere di alcuni processi chimici accelerati dalla temperatura di conservazione.
Per quanto riguarda le caratteristiche organolettiche possiamo dire che tutti i mieli all'origine sono allo stato liquido, con l'abbassamento della temperatura molti di essi cristallizzano anche in relazione ai fiori dai quali provengono. Questo è un processo naturale, che non comporta variazioni se non di aspetto. Il miele può tornare liquido se riscaldato a bagnomaria a temperatura non superiore ai 40º.
Raccolta del nettare di Tiglio
...di cosa è fatto
I principali componenti del miele sono: acqua, zuccheri (fruttosio, glucosio, maltosio), acidi (gluconico, citrico, malico, succinico, acetico, formico, lattico, butirico, piroglutaminico, amminoacidi), proteine, sali minerali (potassio, sodio, calcio, magnesio, cloridico, solfati, fosfati, etc.), i pigmenti (carotene, clorofilla, derivati dalla clorofilla), sostanze ed aromi dei fiori (esteri, aldeidi, alcool), tannino, enzimi (invertasi, diastasi), fosfati e vitamine.
I principali parametri chimici che vengono presi in considerazione sono: l'HMF e l'enzima della Diastasi (l'HMF o idrossimetilfurfurale, è una sostanza praticamente assente dal miele appena estratto che si forma in seguito alla degradazione degli zuccheri, processo, questo, che viene notevolmente accelerato dalle alte temperature; la Diastasi è un enzima naturalmente presente nel miele che si degrada progressivamente sia con il passare del tempo che con processi termici.) L'HMF non dovrebbe superare i 20 mg/kg, il contenuto in Diastasi, invece, è molto variabile (dipende dalla quantità naturale di enzimi presente) generalmente deve essere superiore a 8, anche se vi sono delle dovute eccezioni.
Il miele è un alimento di elevato valore nutritivo, facilmente assimilabile. Cento grammi di miele forniscono 320 calorie ed un potere dolcificante elevato; é costituito prevalentemente di zuccheri semplici (glucosio e fruttosio in percentuali diverse: tale rapporto è molto importante poiché, ad un elevato rapporto in glucosio corrisponde un'alta tendenza alla cristallizzazione) e presenta una facile digeribilità. Il glucosio entra infatti direttamente in circolo e viene quindi utilizzato immediatamente mentre il fruttosio è consumato più lentamente garantendo un apporto energetico diluito nel tempo.
È per questo motivo che viene consigliato nell'alimentazione dello sportivo, nell'alimentazione geriatrica e nella dieta dell'età scolare. Un'altra sua prerogativa è quella di avere un elevato potere dolcificante (superiore a quello del saccarosio) quindi a livello dietetico permette di realizzare un piccolo risparmio calorico. Il miele non è un alimento completo per la carenza di vitamine e protidi.